La temperatura inizia a calare e le previsioni meteorologiche annunciano già giornate dure per i più freddolosi. Una delle domande più ricorrenti in queste giornate in cui il 2018 si avvia alla fine, mentre il 2019 è alle porte è: quando possiamo accendere il nostro impianto di riscaldamento? Le date di accensione dei tradizionali termosifoni, degli impianti di riscaldamento a pavimento, delle stufe a pellet e delle pompe di calore, ogni anno, variano a seconda della zona climatica. In attesa di conoscere i giorni da cerchiare sul calendario con il pennarello rosso, ci si potrebbe documentare sugli sconti da richiedere sotto forma di Ecobonus. Tante famiglie italiane possono accedere, infatti, a dei benefici per risparmiare sul costo della bolletta e soprattutto evitare gli sprechi di energia. Due piccioni con una fava, insomma! Perché non provarci subito?
Impianto di riscaldamento a pavimento: la normativa Uni En 1264-4
L’accensione di un impianto di riscaldamento a pavimento è disciplinata dalla normativa Uni En 1264-4, secondo cui la prima accensione del sistema deve avvenire dopo circa tre settimane dalla posa del massetto in cemento. Bisogna, invece, attendere soltanto una settimana se il massetto si presenta a base di anidride. Comodo, vero? È chiaro che, soprattutto nel caso di prima accensione del sistema, sia necessario prendere in considerazione quelle che sono le caratteristiche dell’edificio in cui abbiamo installato l’impianto di riscaldamento a pavimento. Talvolta alcuni fattori possono comunque condizionare la fase dell’accensione del sistema di riscaldamento.
Impianto di riscaldamento a pavimento e termostati
Quando accendiamo l’impianto di riscaldamento a pavimento in casa possiamo regolare i termostati in base alle nostre esigenze, ma pure secondo le peculiarità dell’impianto che abbiamo installato. Sono due le strade che possiamo seguire: la taratura fissa e la taratura a tempo. Il primo procedimento è quello giusto se l’appartamento è vissuto durante l’intera giornata. Il termostato viene dunque impostato ad una temperatura che resta costante. Potremmo posizionare la levetta del termostato su 20 gradi nelle zone living, mentre su 19 gradi nelle camere da letto. Temperatura leggermente più alta in bagno per assicurare maggiore comfort agli inquilini dell’abitazione. Con la taratura a tempo, invece, la temperatura cambia in base alle ore. In questo caso dovremmo posizionare in casa dei termostati a tempo, noti come cronotermostati, o anche una centralina che sia capace di coordinare da un punto di visto temporale l’impianto.
Impianto di riscaldamento e classificazione climatica
Così come si verifica ogni anno, in base alla zona climatica cui si appartiene, cambia la data di accensione dei nostri sistemi di riscaldamento. Nelle regioni d’Italia in cui fa più freddo, quali ad esempio le zone alpine (zona F), chi ha bisogno di riscaldarsi può già accendere il termostato. In questi casi non sono previsti, infatti, vincoli particolari. Nelle regioni della Pianura Padana (zona E) i riscaldamenti risultano, invece, in funzione già dal 15 ottobre e lo saranno fino al 14 aprile. Stessa data di spegnimento per le zone appenniniche (zona D) in cui gli impianti di riscaldamento sono stati però accesi a partire dallo scorso primo novembre.
Nella zona adriatica settentrionale (zona C), il sistema di riscaldamento sarà acceso dal 15 novembre fino al 31 marzo. Stessa data di spegnimento per la zona tirrenica (zona B) ma l’accensione è stata messa in calendario per il prossimo primo dicembre. Copione diverso per la zona sud orientale (zona A) cui fanno parte le regioni della Sicilia e della Sardegna: l’impianto di riscaldamento potrà essere acceso solamente fino al 15 marzo e l’avvio è previsto per il primo giorno del mese di dicembre.