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Oggi il termocamino si sta diffondendo sempre di più perché è una valida alternativa alla caldaia a gas tradizionale. Consuma meno e produce molto calore, inoltre si può collegare con estrema facilità all’impianto di riscaldamento a pavimento ed avere un unico sistema per scaldare la casa e ottenere acqua calda sanitaria.
Una valida alternativa alla caldaia a gas
Il termocamino è un sistema di riscaldamento che si sta diffondendo a macchia d’olio grazie alla sua versatilità ed economicità. Si può affiancare a impianti di riscaldamento già presenti come quelli a pavimento oppure funzionare da solo. Bisogna domandarsi innanzitutto se il termocamino è un tipo di riscaldamento adatto alle proprie esigenze di abitazione, quali sono i pro e quali sono i contro.
Il termocamino ha dei vantaggi legati al risparmio economico e alla eco sostenibilità dell’ambiente, è un ottimo sostituto della caldaia e consuma molto di meno.
Dipende anche dalle dimensioni dell’appartamento che si vuole riscaldare se è piccolo, medio oppure grande. Un termocamino può riscaldare fino a 5 o 6 vani di appartamento e l’alimentazione è a legno o pellet. Il fuoco è protetto da un pannello di vetro e questo rende anche l’aspetto estetico più accattivante.
Termocamino ad acqua o ad aria
Il termocamino ad acqua o ad aria funziona in maniera molto simile. Dal punto di vista strutturale assomiglia a un camino tradizionale a parte la vetroceramica che chiude la zona del fuoco che una volta era sempre aperta. La zona del focolare coperta è fondamentale per isolare le fiamme ed evitare che escano, inoltre massimizza il rendimento e l’efficienza energetica.
Il termocamino è fatto in acciaio e ghisa e alcuni modelli sono dotati di una canna fumaria per eliminare il fumo.
Ad esempio quelli ad aria distribuiscono il calore mediante dei canali che si possono inserire in tutte le stanze della casa, quindi con l’impianto ad acqua riscalda l’acqua dei termosifoni in tempi brevissimi e con temperature assai più elevate rispetto alla caldaia standard. I termocamini ibridi sono più comodi di tutti perché si può usare la legna come combustibile ma anche in pellet, aumentando così le performance e risparmiando qualcosa.
Quanto consuma un termocamino
I consumi di un termocamino ibrido sono più contenuti rispetto a una stufa tradizionale, ad esempio lasciandolo acceso cinque ore al giorno si avrà una produzione di acqua per 20 ore e il consumo di legna sarà più o meno di 25 kg. Bisogna calcolare in base alla metratura della casa, ad esempio una casa di 60 metri quadrati avrà bisogno di 20 kg di legna e fino a oltre 100 se il tempo camino rimarrà acceso tutto il giorno.
Per avere la massima efficienza energetica bisognerebbe caricare il camino nel tardo pomeriggio in modo da avere caldo anche durante la notte e il mattino seguente.
Ad esempio la sistemazione della legna, che deve essere fatta a catasta partendo dai pezzi più grandi finendo con quelli più piccoli in maniera che la fiamma riparta in continuazione. La brace produce calore quindi dopo una notte di uso la mattina seguente rimarrà solamente polvere e sarà possibile pulirlo come qualsiasi cammino tradizionale.
Collegare il termocamino all’impianto di riscaldamento a pavimento
Ogni due o tre giorni bisogna svuotare il cassettino della cenere e, qualora non fosse presente, va prelevata la cenere con una paletta e un secchio evitando l’aspirapolvere perché la polvere è estremamente sottile e può intasare i filtri. La polvere va raccolta a mano cercando di fare attenzione perché è estremamente volatile.
Per collegare un termocamino all’impianto di riscaldamento a pavimento sono sufficienti dei tubi di rame: uno in andata che porta l’acqua del termocamino all’impianto e uno di ritorno che la riporta indietro e dopo che è circolata lungo le tubature.
La vaschetta di espansione si può mettere sopra al termocamino in modo che l’alternanza tra la caldaia e lo stesso sia gestita da una centralina. Il termocamino collegato all’impianto di riscaldamento a pavimento può produrre anche acqua calda sanitaria perché è dotato all’interno di uno scambiatore di calore e di un volano termico che consente di utilizzare acqua calda anche dopo diverse ore che è spento il fuoco.
Pulizia e manutenzione
La struttura dei termocamini si pulisce con estrema facilità e si può dire che addirittura sia autopulente. L’unica cosa da pulire è il vetro della porta che va andrebbe preservato dallo sporco tutti i giorni per evitare depositi che in seguito saranno molto difficili da togliere una volta che si saranno incrostati.
Per pulirlo si usano i prodotti per i forni da cucina e più viene fatta spesso questa operazione meglio si mantiene il termocamino collegato all’impianto di riscaldamento a pavimento.