Costo del riscaldamento a pavimento: tutti i prezzi

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L’inverno è ormai alle porte e il pensiero non può non andare al riscaldamento delle nostre quattro mura. A chi non piace rientrare a casa, dopo una giornata di lavoro, e trovare un ambiente caldo ed accogliente? Negli ultimi anni sono tantissime le famiglie italiane ad aver adottato l’impianto di riscaldamento a pavimento quale sistema ideale per rendere la propria casa confortevole a tutti gli inquilini. Certo, prima di effettuare questa scelta, bisogna fare due calcoli e trovare la soluzione più adatta alle nostre “tasche”. In questo nostro approfondimento proveremo a fare una panoramica dei costi per far sì che ognuno possa sapere che tipo di budget occorre per installare un simile sistema di riscaldamento in casa o anche in ufficio.

Impianto di riscaldamento a pavimento: quanto mi costa?

E’ la prima domanda che ci si pone quando si decide di installare in casa un impianto di riscaldamento a pavimento: quanto mi verrà a costare? Il prezzo, naturalmente, varia a seconda di alcuni fattori. Bisogna vedere il tipo di impianto che si è scelto, il numero delle serpentine utilizzate, la qualità dei materiali. Il costo, approssimativamente, si aggira introno ai 50-60 euro al metro quadrato. Nella somma è compresa pure l’installazione dell’impianto. Non è poi raro trovare anche 30 euro al metro quadrato come prezzo di partenza per i sistemi di riscaldamento a pavimento più economici per poi raggiungere il prezzo di 80 euro al metro quadrato per gli impianti più tecnologici. Gli impianti con un costo inferiore sono caratterizzati solitamente da pannelli bugnati. I materiali sono di una qualità inferiore rispetto ai sistemi più moderni.

Se prendiamo come punto di riferimento un’abitazione di 130 metri quadrati, l’impianto di riscaldamento a pavimento ci costerà circa 8.000 euro. In questo prezzo abbiamo incluso anche l’acquisto e l’installazione di una caldaia. La somma, rispetto ad un impianto di riscaldamento tradizionale, verrà ammortizzata nel tempo, grazie al costo delle bollette.
Realizzazione impianto di riscaldamento a pavimento (chiavi in mano a mq)DA:
60.000 euro
A:
110.000 euro
Installazione impianto di riscaldamento a pavimento (manodopera a mq)DA:
15,00 euro
A:
40,00 euro
Tubo per riscaldamento a pavimento in polietilene (100 metri lineari)DA:
80,99 euro
A:
175,00 euro
Pannello isolante riscaldamento a pavimento standard - H 82 mm (a mq)DA:
24,20 euro
A:
37,77 euro

Calcolo dei prezzi: ecco come fare

Con la tabella precedente abbiamo provato a fare un calcolo approssimativo dei costi da affrontare qualora decidessimo di installare un impianto di riscaldamento a pavimento. Per un appartamento di circa 100 metri quadrati, dunque, il costo da affrontare sarà compreso tra i 60 e i 110 euro al metro quadrato. Nella somma sono inclusi pure il costo per la caldaia e la manodopera. Rispetto ad un normale impianto di riscaldamento, le spese sono sicuramente più alte ma verranno “scalate” nel corso degli anni grazie ad un minore consumo di energia. In totale, infatti, si risparmia circa il 30-40 per cento di energia. Non è mica roba da poco!

Ecco cosa bisogna prendere in considerazione quando si opta per la presenza di un pavimento radiante in casa:

  • Caldaia e componenti dell’impianto di riscaldamento a pavimento. Il nostro suggerimento è quello di utilizzare materiali di qualità affinché il sistema possa durare nel tempo e soprattutto possa essere efficace.
  • La grandezza di un edificio: se è più grande, la spesa sarà maggiore. La dispersione dell’immobile è uno dei fattori da tenere bene a mente.
  • Il costo della manodopera ma anche di possibili demolizioni qualora si trattasse di un appartamento da ristrutturare.
  • La posizione della casa: c’è infatti un divario tra le zone a nord e sud di’italia. Nelle regioni settentrionali il prezzo per la manodopera e i materiali sarà maggiore del 15,20 per cento rispetto a quelle meridionali. Un altro aspetto da valutare è la presenza di ditte specializzate per la realizzazione degli impianti di riscaldamento a pavimento.

Agevolazioni e detrazioni

Chi sceglie per la propria abitazione un impianto di riscaldamento a pavimento, può anche beneficiare di alcune agevolazioni volte a sostenere chi effettua gli interventi di riqualificazione energetica negli edifici. Si tratta di una detrazione dall’imposta lorda Irpef equivalente ad una percentuale sull’importo che abbiamo speso.

In altri casi è possibile pure beneficiare delle detrazioni dall’imposta lorda Irpef volte a sostenere coloro che effettuano opere di ristrutturazione edilizia. Queste agevolazioni vengono suddivise in un periodo di 10 anni e consentono di far ottenere ai beneficiari la percentuale sulla spesa che è stata affrontata. E’ chiaro che per poter usufruire delle agevolazioni fiscali, bisognerà presentare le fatture legate all’installazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento. Non dimenticatevi che per beneficiare delle detrazioni serve pure l’attestazione dei requisiti energetici.

Impianto di riscaldamento a pavimento e installazione: cosa sapere

Hai deciso di installare un impianto di riscaldamento a pavimento per rendere l’ambiente domestico più confortevole? Sono due le strade che si possono seguire. La prima è più classica e tradizionale; la seconda prevede, invece l’utilizzo di una griglia elettrica. Il costo si aggira in entrambi casi intorno ai 50 euro al metro quadrato. Diciamo che i prezzi partono da una media di 30 euro al metro quadrato sino ad arrivare ad un massimo di 70 euro al metro quadro.

RISCALDAMENTO A PAVIMENTODAA
Prezzi al metro quadratoIl prezzo potrebbe cambiare a seconda del tipo di lavoro e della qualità dei materialiIl prezzo potrebbe cambiare a seconda del tipo di lavoro e della qualità dei materiali
Riscaldamento a pavimento - escluso il collettore45 euro60 euro
Riscaldamento a pavimento per appartamento di 70-80 m²2500 euro4500 euro

In ogni caso il nostro consiglio è sempre quello di interfacciarsi con persone competenti che possano verificare anche la possibilità di installare l’impianto di riscaldamento in casa nostra, tenendo conto delle dimensioni dell’immobile e del budget che noi abbiamo a disposizione. Gli impianti di riscaldamento a pavimento possono essere alimentati con l’energia elettrica o con l’acqua.

Il riscaldamento a pavimento può, inoltre, essere posato in due modi distinti. Analizzeremo nella parte finale della nostra guida la posa a secco che non prevede la realizzazione del massetto.

  • La posa a secco: se si fa uso di questa tecnica dobbiamo aggiungere alla somma che ci siamo prefissati pure i costi dei materiali e di trasporto. Il totale viene conteggiato a seconda dei metri quadrati e degli spazi di casa che devono essere riscaldati. L’installazione è più rapida.
  • La posa a umido: con questo tipo di tecnica il riscaldamento fa uso di una superficie che viene detta massetto cementizio. Vi è struttura stratificata del sistema di riscaldamento a pavimento: la barriera al vapore per far fronte alla condensa; i pannelli che sostengono i tubi e fungono da isolante termico; i tubi in cui circola l’acqua; il massetto cementizio e il pavimento.
Il massetto può essere realizzato in diversi spessori in base al tipo di impianto anche se i sistemi più diffusi sul mercato sono caratterizzati da un massetto di circa 5-6 centimetri. Negli ultimi anni, con il perfezionamento delle tecniche, sono stati progettati i cosiddetti “sistemi a basso spessore” che prevedono un massetto di circa 3 centimetri. Non dimenticatevi di un aspetto importante: la misura di 3 centimetri è anche lo spessore minimo che viene fissato dalla norma UNI 1264-4.

Il funzionamento del riscaldamento a pavimento si verifica tramite una rete di serpentine che riescono a trasmettere il calore nelle diverse stanze della casa. L’impianto di riscaldamento a pavimento, infatti, è caratterizzato da tubature (se stiamo parlando di un impianto ad acqua) o da resistenze elettriche (se stiamo facendo riferimento ad un impianto elettrico) che vengono collocate sotto il pavimento. Sia le tubature che le resistenze elettriche, in ogni caso, vengono posizionate su appositi pannelli radianti.

Questi impianti di riscaldamento possono essere abbinati ad una caldaia, ad una pompa di calore o ad un impianto fotovoltaico. I tubi, in tutti e tre i casi, si riscaldano e trasmettono calore. Il caldo viene diffuso dal basso verso l’alto e trasmesso in maniera uniforme. Sconsigliati gli spegnimenti e le accensioni ad intermittenza che compromettono l’efficacia del sistema. Il nostro suggerimento è tenere acceso l’impianto di riscaldamento a pavimento in maniera continuativa.

La caldaia a condensazione è l’apparecchiatura più utilizzata in abbinamento ad un impianto di riscaldamento a pavimento. Il costo varia a seconda della potenza dell’impianto compresa tra i 24 e i 35 kW. Il prezzo si aggira dai 700 ai 2000 euro in base alla marca e alla qualità dell’apparecchio.

Gran parte delle caldaie a condensazione funziona tramite  gas (Gpl) ma ultimamente stanno avendo un certo riscontro sul mercato anche quelle a metano. Queste apparecchiature non sono sempre reperibili perché alcune zone non sono raggiunte dal metano. Sul fronte calorifero non c’è comunque differenza tra i due combustibili. Sia quello gassoso che quello liquido producono lo stesso effetto.

Per chi punta ad una scelta eco-sostenibile, la soluzione è semplice: installare una caldaia a condensazione a pellet in abbinamento ad un impianto di riscaldamento a pavimento. I vantaggi saranno presto evidenti. Questa tipologia di caldaia utilizza come combustibile la biomassa. Parliamo di un residuo biodegradabile che viene originato dalla lavorazione del legno: il pellet. Ma quali sono le peculiarità che caratterizzano una caldaia a condensazione rispetto alle altre tipologie di caldaia? Qual è vantaggio energetico che viene garantito da queste apparecchiature? Vediamo di spiegarlo in poche righe in modo che si possa avere una panoramica ben precisa sul tema e si possa fare la scelta giusta in caso di installazione di un impianto di riscaldamento a pavimento. Sotto la nostra lente oggi ci sono soprattutto i prezzi.

La caldaia tradizionale fa uso solo di una parte del calore che viene prodotto dai fumi di combustione. Questo per evitare che si possa creare la condensa che – sappiamo bene – ha un’azione comunque corrosiva. Ben differente è invece la caldaia a condensazione che utilizza fumi e vapori. Il suo rendimento – secondo una prima stima – è superiore di circa il 90 per cento rispetto al combustibile che viene usato. Acquistare una caldaia a condensazione è ovviamente più vantaggioso da più punti di vista. Certo a far sorgere qualche dubbio agli eventuali acquirenti è il prezzo ma il costo dell’investimento iniziale viene poi ammortizzato con i consumi. Si ha un risparmio in bolletta fino al 40%. Cosa aspettate allora ad acquistarne una e a collegarla ad un impianto di riscaldamento a pavimento in casa?

Impianto di riscaldamento a pavimento elettrico: qual è il prezzo?

L’impianto di riscaldamento a pavimento, sebbene venga considerato oggi come espressione della tecnologia moderna, è stato in realtà già adottato intorno agli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Fu poi abbandonato e tralasciato da tanti in quanto causò qualche problema alla circolazione degli inquilini di casa. Il calore – un tempo troppo forte – risultò nocivo e comportò diversi problemi, come mal di testa e gonfiore ai piedi. Con il passare degli anni e il perfezionamento delle procedure, l’impianto di riscaldamento a pavimento risulta oggi tra i sistemi più sicuri. A dimostrarlo è soprattutto la qualità dei materiali.

Gli impianti di riscaldamento a pavimento trasmettono calore per irraggiamento a differenza dei classici termosifoni che diffondono il caldo per convezione. I primi sistemi di riscaldamento risultano più vantaggiosi sul fronte sia economico che del comfort abitativo. In questa sezione ci dedicheremo con maggiore attenzione agli impianti di riscaldamento a pavimento elettrico e al suo costo.

Questi sistemi funzionano un po’ come se fossero una termocoperta: sotto la pavimentazione vengono inseriti degli elementi conduttori che entrano in azione con l’energia elettrica. Non c’è acqua a circolare nelle tubature, eppure la posa dell’impianto è molto simile a quella di un sistema che viene alimentato con acqua calda.

Il riscaldamento elettrico a pavimento è caratterizzato da una membrana serpentina dura che viene immersa nel massetto o che può anche essere posizionata direttamente sotto la pavimentazione. Il riscaldamento elettrico a pavimento si sposa bene con i diversi tipi di rivestimento. Può essere infatti abbinato con il parquet, la resina, il finto parquet, il laminato ed anche con la porcellana, il bamboo e le piastrelle in ceramica.

Il fatto che l’impianto di riscaldamento a pavimento elettrico sia compatibile con numerose tipologie di pavimentazione non deve farvi cadere in inganno. E’ naturale, infatti, che maggiore è lo spessore del rivestimento e del massetto e più lungo sarà il tempo di accensione dell’impianto. Ciò che significa? Ci vorrà più tempo per riscaldare a casa e i consumi saranno maggiori. Occhio, dunque, allo spessore del rivestimento prima di effettuare la scelta. Noi consigliamo un rivestimento meno spesso.

A differenza dei tradizionali pannelli radianti, l’impianto di riscaldamento a pavimento elettrico non entra in funzione grazie alla circolazione dell’acqua. Questo tipo di impianto di riscaldamento è collegato solitamente ad un termostato. Assente l’impianto idraulico. Il termostato può essere installato anche in ogni stanza in modo tale che ciascuno possa regolare la temperatura in base alle proprie esigenze.

Il filmato a cura di Schlüter Italia

I panelli radianti elettrici possono essere anche collocati su un rivestimento già esistente grazie allo spessore che, in alcuni casi, è equivalente a pochi millimetri. Naturalmente ciò avviene soprattutto nei casi in cui ci si ritrovi a lavorare in un appartamento in corso di ristrutturazione.

Nei paragrafi successivi cercheremo di concentrare l’attenzione sui prezzi dei sistemi di riscaldamento a pavimento elettrici e sui costi di posa di tali impianti. Analizzeremo, inoltre, i vantaggi e gli svantaggi di questa forma di pavimento radiante, mettendo sotto la lente soprattutto l’aspetto relativo ai consumi.

Un impianto riscaldamento a pavimento elettrico presenta un costo che si aggira intorno ai 40 euro al metro quadro a salire. Sono due le strade che si possono scegliere quando si decide di installare questa tipologia di sistema in casa. C’è un primo modulo caratterizzato da un materassino che comprende uno strato isolante, uno strato conduttore e uno strato termoriflettente. La seconda opzione prevede, invece, soltanto una rete caratterizzata dallo strato conduttore.

I prezzi cambiano pure a seconda del tipo di conduttore che viene utilizzato. Se prendiamo come punto di riferimento un sistema di riscaldamento a infrarossi a fibra di carbonio, il costo di un impianto può arrivare pure a raggiungere 80 euro al metro quadrato. Un impianto di riscaldamento a pavimento elettrico, dotato di una potenza di 24 volt, ci può invece venire a fare più di 100 euro al metro quadrato. Insomma tutto dipende dai materiali che intendiamo usare. Il costo varia pure se mettiamo a confronto i materassini e le reti, a seconda delle rispettive misure che, a loro volta, dipendono naturalmente dalle dimensioni della stanza.

Ma quanto costa la posa in opera di un impianto di riscaldamento a pavimento elettrico?  I nostri calcoli parlano di un prezzo medio di circa 15 euro al metro quadrato. Ci sono poi variazioni legate alle zone in cui si lavora e alla ditta cui ci rivolgiamo per effettuare i lavori. Nel caso in cui sia necessario anche rimuovere una pavimentazione già esistente, ai 15 euro circa per la posa in opera bisognerà aggiungere circa 9-10 euro al metro quadro per la demolizione del vecchio rivestimento. Prima di procedere con l’intervento, vi suggeriamo di fare un confronto tra le varie ditte operative sul territorio. Solo attraverso un confronto, si potrà scegliere una squadra di installatori competenti e qualificati ma che magari non siano troppo costosi. Occhio pure alle promozioni che spesso vengono lanciate sul territorio.

Gli impianti di riscaldamento a pavimento elettrico possono essere alimentati sia a bassa tensione (230 V) che a bassissima tensione. I secondi sistemi (<50V) entrano in azione mediante dei polimeri semiconduttori. Sono considerati tra gli impianti più produttivi perché hanno ottenuto un largo riscontro anche in aree molto umide. Spesso questi impianti a bassa tensione vengono installati, infatti, all’interno delle saune e dei bagni turchi. Sono presenti anche in zone esterne per un’azione sbrinante. In caso di malfunzionamento o di guasto di una singola parte, il sistema a bassissima tensione continua comunque a funzionare.

Gli impianti a bassissimo spessore sono quelli realizzati con la fibra di carbonio. Risultano resistenti e lo spessore si aggira intorno ai 4 millimetri. Tali sistemi entrano in azione grazie ai raggi infrarossi che emulano l’azione del sole e producono calore. Si viene a creare in casa una temperatura costante ed omogenea. Assenti le dispersioni termiche, tipiche invece dei classici e tradizionali radiatori. Gli impianti elettrici in fibra di carbonio hanno poi un valore aggiunto: l’aria non si secca mai. In questi casi è possibile pure evitare di acquistare gli umidificatori. Meno uno!

Riscaldamento a pavimento elettrico: i vantaggi e gli svantaggi

Il riscaldamento a pavimento elettrico ha i suoi pro, ma anche i suoi contro. Sono numerose le discussioni sul tema. Tra i vantaggi c’è sicuramente la presenza di una temperatura uniforme in casa. A differenza dei termosifoni non ci sono sbalzi termici, né movimenti dell’aria che danno vita a polvere, muffa e umidità. Questi sistemi di riscaldamento, inoltre, non sono ingombranti e dunque non entrano in conflitto con l’arredamento di casa. Con un impianto di riscaldamento a pavimento elettrico è possibile, inoltre, usufruire delle agevolazioni fiscali. Altro punto a favore degli impianti di riscaldamento a pavimento è sicuramente quello relativo ai consumi.

Possiamo, infatti, dire che in una casa di 100 metri quadrati, collocato in zona E (Nord-Ovest: Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli. Nord-Est: Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza. Centro: Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti. Sud: Campobasso; Enna; L’Aquila; Potenza) il riscaldamento a pavimento presenta un costo di circa 3 mila euro ogni anno. Il calcolo è stato fatto tenendo conto di un funzionamento dell’impianto pari a 14 ore giornaliere.

Non mancano naturalmente gli svantaggi. Tra i “contro” di questi sistemi ci sono i costi di installazione che sono più alti rispetto a quelli dei tradizionali radiatori (la spesa viene poi ammortizzata grazie ai consumi). La temperatura ambientale, inoltre, in alcuni casi può apparire leggermente più bassa rispetto ai classici impianti di riscaldamento tenendo come parametro la stessa temperatura di esercizio.

Ma quindi alla fine un impianto di riscaldamento a pavimento elettrico conviene oppure no? Il nostro suggerimento è a favore dell’installazione di tali sistemi per gli enormi vantaggi di natura economica e per il comfort che si crea nelle abitazioni. Le sorprese aumentano se poi si collega un simile sistema ad un impianto fotovoltaico. Un impianto di riscaldamento a pavimento elettrico rappresenta sicuramente una fase importante nell’ambito di un progetto finalizzato all’efficientamento energetico della vostra abitazione.

La tabella: costo giornaliero per il riscaldamento a pavimento elettrico in casa

TEMPO/ AREA RISCALDATA2 metri quadrati4 metri quadrati5 metri quadrati10 metri quadrati15 metri quadrati25 metri quadrati
1 ora0,03 euro0,05 euro0,07 euro0,15 euro0,20 euro0,33 euro
2 ore0,05 euro0,10 euro0,15 euro0,27 euro0,40 euro0,70 euro
3 ore0,08 euro0,16 euro0,20 euro0,41 euro0,60 euro1,01 euro
4 ore0,11 euro0,22 euro0,27 euro0,54 euro0,80 euro1,35 euro
5 ore0,15 euro0,27 euro0,34 euro0,70 euro1,01 euro1,64 euro
6 ore0,17 euro0,33 euro0,40 euro0,80 euro1,20 euro2,02 euro
7 ore0,19 euro0,38 euro0,43 euro0,95 euro1,42 euro2,75 euro
8 ore0,24 euro0,43 euro0,54 euro1,08 euro1,70 euro3,30 euro

I costi di gestione sono stati calcolati tenendo come punto di riferimento un sistema di riscaldamento a pavimento Warmup e dunque la specifica normativa EN 442-2. L’importo, naturalmente, cambia a seconda della dimensione della camera e dal tempo di accensione dell’impianto. Un altro fattore che viene preso in considerazione per il calcolo del costo giornaliero di un impianto di riscaldamento a pavimento elettrico è quello dell’isolamento della stanza.

Impianto di riscaldamento a pavimento senza massetto: i costi

Il massetto è una sorta di lastra riscaldante che funge da supporto per la pavimentazione. Viene realizzato in diversi materiali e vari sono anche gli spessori. Il massetto più utilizzato per un impianto di riscaldamento a pavimento è quello che accoglie una serpentina di tubi.

Per massetto si intende lo strato collocato su un impianto di riscaldamento a pavimento. La sua funzione è quella di riscaldare l’ambiente domestico oltre che sostenere il rivestimento. Al suo interno vengono immerse le tubature, all’interno delle quali circola l’acqua calda. Il calore viene trasmesso dal basso verso l’alto. Il massetto può essere realizzato in modo tradizionale, ossia mescolando sabbia, cemento e acqua oppure attraverso prodotti pronti e premiscelati

La costruzione a secco è invece un metodo utilizzato soprattutto negli ultimi anni. E’ una tecnologia più veloce e soprattutto eco-sostenibile perché ha un basso impatto sull’ambiente. La costruzione a secco non prevede, infatti, l’uso di colle o di malte. Un impianto di riscaldamento a pavimento viene realizzato semplicemente attraverso incastri o fissaggi.

Chi si occupa di realizzare simili impianti di riscaldamento con una costruzione a secco si dovrà avvalere di prodotti prefabbricati. Stiamo parlando di lastre, tubi e pannelli che vengono assemblati sul posto e che vantano la certificazione dell’azienda produttrice. Quali sono i vantaggi del riscaldamento a secco? Eccoli uno ad uno nell’elenco di seguito:

  • Il riscaldamento a secco è più resistente anche in caso di terremoti;
  • Contiene i rumori e assicura un isolamento acustico;
  • Bassi consumi energetici;
  • La casa è priva di muffe e batteri: l’ambiente domestico è salubre;
  • Rapidi tempi di realizzazione: l’impianto può essere terminato in circa 5, 6 mesi.

Se parliamo di un impianto di riscaldamento a secco vogliamo concentrare la nostra attenzione su un sistema che viene posato ed installato senza materiali, come argilla e anidride. Installare un simile impianto significa ottenere pure un risparmio energetico di circa il 18 per cento rispetto agli altri sistemi di riscaldamento più tradizionali.

Questi impianti non sono caratterizzati da una massa termica e dunque non tendono a raffreddarsi e a riscaldarsi velocemente. Ecco perché comportano un risparmio in termini di costi energetici. Alcune aziende utilizzano pannelli in polistirolo, altre si avvalgono di prodotti in fibra di legno riciclate con lastre in alluminio. Questi ultimi sono materiali ecologici che hanno effetti positivi sull’ambiente ma anche sull’aspetto acustico. Sono infatti molto vantaggiosi sul fronte del calpestio. Lo spessore degli impianti senza massetto è basso: parliamo di 3 millimetri soltanto.

L’assenza del massetto fa in modo che i lavori possano durare poche settimane in quanto non bisogna aspettare i tempi di asciugatura come negli altri casi. Molte ditte utilizzano il sistema a secco perché la posa appare più veloce, oltre che semplice. Inoltre si tratta di un sistema che può essere adoperato pure in caso di ristrutturazioni e che può essere installato su una pavimentazione già esistente. In questi ultimi casi l’ingombro minimo è pari a circa 50 millimetri cui bisogna aggiungere lo spessore del rivestimento.

Ma quanto costa al metro quadrato un riscaldamento a pavimento a secco? E soprattutto in base a quali elementi cambiano il prezzo ed il costo al metro quadro della posa a secco? Scopriamo insieme!

Il primo elemento da prendere in considerazione per il calcolo dei costi è quello legato allo spessore dei pannelli radianti. Gli impianti privi di massetto presentano pannelli dal prezzo di 50 euro al metro quadrato. Ci sono in vendita anche pannelli radianti molto sottili che costano circa 100 euro al metro quadrato. Questi ultimi, caratterizzati da un prezzo maggiore, vengono molto utilizzati soprattutto durante le ristrutturazioni degli appartamenti. In queste circostanze lo spessore che si ha a disposizione è davvero ridotto: si va anche sotto i due centimetri per poter installare i pannelli radianti.

Certo ogni impianto di riscaldamento a pavimento può avere un proprio prezzo anche in base alle nostre esigenze. Se ad esempio ci occorre un sistema che ci garantisca l’isolamento acustico, allora il prezzo partirà dai 100 euro al metro quadrato. Stesso copione se si intende realizzare un impianto di riscaldamento a pavimento con prodotti ecologici e dunque più ricercati.

Al costo dei pannelli radianti, che abbiamo calcolato al metro quadrato, bisogna aggiungere naturalmente il costo della posa. Anche quest’ultimo viene conteggiato sempre al metro quadrato. In totale un impianto di riscaldamento a pavimento con pannelli radianti a secco – privo di massetto – può avere un costo dai 120 euro al metro quadrato a salire.

E’ sempre il caso – come per gli altri tipi di impianto di riscaldamento a pavimento – affidarsi a tecnici competenti e qualificati. Inoltre suggeriamo ad ogni modo di effettuare una serie di preventivi in modo da fare un confronto tra le varie ditte specializzate.

Uno dei sistemi di riscaldamento a secco più presenti sul mercato è l’Eco Dry di Rdz. Il massetto è assente e l’impianto – al suo posto – presenta una serie di lastre unite tra loro. I pannelli Dry sono realizzati in in polistirene sinterizzato secondo quanto previsto dalla normativa UNI EN 13163. La superficie superiore  del sistema di riscaldamento a pavimento risulta sagomata e dotata di particolari fessure che servono proprio all’inserimento delle lamelle termoconduttrici portatubo. Le lamelle sono in acciaio zincato e presentano uno spessore di 0,4 millimetri. Sono finalizzate a diffondere il calore nell’ambiente domestico.

I tubi accolgono il fluido termovettore che poi ha il compito di riscaldare il pavimento e l’intera stanza. Presentano solitamente un diametro di 14 millimetri e uno spessore di 2 millimetri. Le tubature di questi impianti di riscaldamento a secco vengono realizzate sempre tenendo conto della norma DIN EN 15875 e 4726. Queste regole assicurano  garanzia di qualità e durata nel tempo. Sui sistemi radianti a secco viene sistemato pure un materassino fonoisolante: le sue dimensioni sono 11.765×850 mm. Lo  spessore è davvero basso, parliamo di 0,7 mm. Il materassino non è assolutamente tossico ma realizzato con materiali tipici dell’edilizia ecosostenibile. I materassini servono anche a ridurre i rumori durante il calpestio del pavimento. A fungere da supporto all’impianto di riscaldamento a pavimento sono infine le lastre che sono caratterizzate da materiale riciclato e riciclabile.

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Laureanda in Veterinaria, lettrice 'compulsiva' e appassionata di scrittura. Adoro arricchirmi quotidianamente di nuove conoscenze e fornire informazioni utili a chi voglia saperne di più su come ristrutturare e rendere più efficienti le proprie 'quattro mura'.
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